La BRCGS, acronimo di Brand Reputation through Compliance, è oggi uno dei possibili standard a livello globale specifico per la sicurezza dei prodotti agroalimentari. 

L’obiettivo della BRCGS è quello di certificare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari proposti ai consumatori dai i fornitori e i rivenditori della GDO.

La nona edizione di questo standard si sicurezza è giunta alla Nona Edizione e nell’articolo di oggi vediamo osa è cambiato.

Cosa è la BRCGS?

BRC (British Retail Consortium) (acronimo di Brand Reputation through Compliance), è un consorzio fondato nel 1996 da rivenditori che desideravano armonizzare gli standard di sicurezza alimentare lungo tutta la catena di fornitura.

Nel 1998 viene pubblicato il primo standard dedicato alla sicurezza alimentare.

Nel 2000 viene riconosciuto come standard di sicurezza alimentare, assieme a IFS, dal GFSI l’Organo Superiore della Sicurezza Alimentare Europeo. Dal 2001 in poi lo studio dei settori vicini al prodotto alimentare crea nuovi standard per armonizzare l’intera FOOD CHAINE tutto parte con il packaging che subito diventa linea guida mondiale.

Il lavoro esclusivo sulla sicurezza alimentare continua sino al 2019 quando il marchio diventa BRCGS (acronimo di Brand Reputation through Compliance).

Oggi la BRCGS, a 25 anni dalla sua nascita, conta 8 standard specifici nel food.

BRCGS FOOD!

Il BRCGS Global Food Safety Standard ha fissato il punto di riferimento per 25 anni.

Obiettivo della certificazione BRCGS è garantire che la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari a marchio del distributore siano ottenuti secondo standard qualitativi e rispetto di requisiti minimi definiti.

Lo standard si è costantemente evoluto a tutela del consumatore ed oggi è giunto alla sua nona edizione. È applicabile a tutte le aziende che producono e/o trasformano prodotti alimentari, nonché agli impianti di stoccaggio che sono sotto il controllo diretto dell’azienda oggetto della certificazione.

Lo standard, inoltre, definisce i requisiti relativi ai prodotti commercializzati. In tal modo è possibile includere nello scopo di certificazione anche i prodotti finiti acquistati che vengono stoccati presso il sito produttivo oggetto della certificazione, ma realizzati (prodotti, trasformati e/confezionati) da altre aziende.

Vantaggi del BRCGS FOOD

Essendo il consorzio BRC nato da una associazione di retailer il primo punto da considerare è una esigenza di mercato:

I principali retailer europei richiedono la certificazione alimentare riconosciuta GFSI (BRCGS o IFS) ai fornitori che fanno parte della loro supply chain.

Detto questo, l’ottenimento di questa certificazione consentirebbe di:

  • aumentare la visibilità dell’azienda e agevolare il suo accesso al mercato;
  • significativa riduzione del numero di verifiche di seconda parte da parte dei propri clienti;
  • migliorare l’organizzazione produttiva grazie a un uso più efficace delle risorse e a una riduzione di scarti e rilavorazioni;
  • migliorare la comunicazione interna e adottare misure per aumentare la cultura aziendale in termini di sicurezza alimentare;
  • comunicare il proprio impegno sulla sicurezza alimentare;
  • in caso di incidente, limitare le conseguenze negative potendo dimostrare di aver intrapreso tutte le misure ragionevoli per evitarlo;
  • disporre di un potente strumento per migliorare la gestione della sicurezza alimentare, attraverso il controllo e monitoraggio dei fattori critici.

Principali elementi caratterizzanti del BRCGS FOOD

  • buone pratiche di riferimento: GMP (Good Manufacturing Practice), GLP (Good Laboratory Practice) e GHP (Good Hygiene Practice)
  • un sistema HACCP
  • un sistema di gestione per la qualità documentato
  • controllo degli standard per gli ambienti di lavoro, per il prodotto, per il processo e per il personale
  • specifiche per materie prime, prodotto finito
  • sistemi di monitoraggio dei fornitori
  • sistemi di gestione dei rifiuti
  • controlli di processo
  • posizionamento del sito produttivo

Nona edizione: cosa dice?

Ad oggi, come nelle sue precedenti versioni, lo standard fornisce un quadro per i produttori di alimenti per assisterli nella produzione di alimenti sicuri, autentici e legali e per gestire la qualità e le esigenze volute e ricercate dai clienti.

Rappresenta un’evoluzione per quanto riguarda i numeri e i requisiti necessari per la cultura della sicurezza del prodotto e le competenze chiave, soprattutto rispetto a quella passata.

Cosa è stato confermato

Confermati anche in questa edizione i requisiti fondamentali, ovvero requisiti del sistema di gestione considerati cruciali per la definizione e il funzionamento del Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare. I requisiti sono sempre gli stessi dell’edizione n.8 e sono contrassegnati con una stella:

  1. Impegno della Direzione Aziendale e Miglioramento Continuo (1.1)
  2. Il piano di sicurezza alimentare – HACCP (2)
  3. Audit Interni (3.4)
  4. Gestione dei fornitori di materie prime e imballaggi (3.5.1)
  5. Azioni correttive e preventive (3.7)
  6. Tracciabilità (3.9)
  7. Layout, flusso del prodotto e segregazione (4.3)
  8. Ordine e igiene (4.11)
  9. Gestione degli allergeni (5.3)
  10. Controllo delle operazioni (6.1)
  11. Etichettatura e controllo delle confezioni (6.2)
  12. Formazione: aree destinate a movimentazione di materie prime, preparazione, trasformazione, confezionamento e stoccaggio (7.1)

Novità della nona edizione

Da una prima lettura, è già chiaramente visibile una maggiore chiarezza nella redazione dei requisiti, nonché nella fruibilità dell’interpretazione dei vari capitoli. Tale chiarezza è sicuramente frutto della collaborazione del Comitato Tecnico Consuntivo (TAC) con i vari stakeholders coinvolti nella consultazione pubblica avviata negli scorsi mesi, durante la quale sono emersi numerosi spunti di miglioramento e particolare attenzione su alcune questioni emergenti per le imprese alimentari.

Le principali novità che sono state introdotte e che riguardano la versione sono inerenti ai temi di:

  • la cultura della qualità e della sicurezza alimentare (Food safety and quality culture)
  • l’HACCP
  • i processi in outsourcing
  • la root cause analysis
  • la food defense
  • le attrezzature e gli impianti
  • la macellazione e sezionamento di carni e pesci (animal primary conversion)

L’attenzione del Comitato Tecnico si è concentrata su:

  • incrementare la comprensione dei requisiti necessari ad implementare il programma di Food Safety Culture;
  • Garantire la compatibilità del Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare con i principi generali del Codex Alimentarius;
  • Ampliare le possibilità di audit, includendo la possibilità di audit da remoto;
  • Incrementare l’attenzione sugli audit interni e le ispezioni in campo;
  • Rimarcare la necessità di condurre un’analisi delle cause profonde in caso di non conformità;
  • Ampliare il campo di applicazione dello standard anche ai prodotti di origine animale.

Per poter visionare questa nuova versione potrete semplicemente leggere le linee guida ufficiali disponibili sui siti certificati tramite BRCGS Partecipate. Oppure, se preferisci averne una versione cartacea per averle sempre disponibile e a portata di mano, potrai sempre acquistarne una copia tramite il BRCGS Store.

Come possiamo aiutarti ad adeguare il tuo sistema di gestione alla nuova versione dello standard?

I prossimi mesi saranno fondamentali per tutte le aziende già certificate per adeguare il loro sistema di gestione alla norma ed arrivare pronti al 1° febbraio 2023, soprattutto in virtù dell’obbligo di esecuzione di un audit non annunciato nel triennio.

Vi basterà contattarci e risponderemo alle tue domande, ti supporteremo attraverso un sopralluogo gratuito di un tecnico esperto in certificazione, nel quale identificheremo il contesto aziendale, valuteremo la documentazione del Sistema di Gestione e vi forniremo indicazioni sugli step successivi sia operativi che documentali.

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